26.08.2019

Industria dei trasporti e digitalizzazione: 3 sfide per le PMI

Ecco tre fasi della digitalizzazione cambieranno volto al processo di trasporto

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Il livello di digitalizzazione raggiunto dalle imprese di trasporti e logistica presenta marcanti differenze, a seconda delle dimensioni delle stesse. Mentre i giganti della logistica operano già da tempo in modo sempre più digitale, piccole e medie aziende di trasporti, nella maggior parte dei casi, non possono permettersi l’acquisto di software complessi. Di cosa hanno bisogno quindi le PMI per soddisfare le richieste del mercato, seguire le tendenze e tenere il ritmo dei leader del settore?

Una fornitura digitale di base accessibile a tutti e una stabile infrastruttura tecnologica, sono i presupposti per poter implementare una gestione digitale della supply chain. Per le aziende operanti nella catena di trasporto è fondamentale progredire ulteriormente lungo il percorso di digitalizzazione, al fine di ottimizzare l’intero processo di trasporto

Una fornitura digitale di base accessibile a tutti e una stabile infrastruttura tecnologica, sono i presupposti per poter implementare una gestione digitale della supply chain. Per le aziende operanti nella catena di trasporto è fondamentale progredire ulteriormente lungo il percorso di digitalizzazione, al fine di ottimizzare l’intero processo di trasporto. Ecco tre esempi:

 

1.     eCMR: meno amministrazione e più controllo

Il documento più importante, oltre all’ordine di trasporto, è la lettera di vettura, chiamata anche CMR, destinata ad evolversi nell’eCMR, ovvero lettera di vettura elettronica. In una situazione ottimale, questi documenti verranno emessi e inviati elettronicamente già in magazzino, in modo automatizzato, così da poter essere visualizzati dal trasportatore tramite smartphone o tablet. In questo modo, non solo si riduce drasticamente il lavoro burocratico, ma c’è anche un altro effetto positivo. Infatti, se i documenti di conferma relativi alle merci consegnate, i cosiddetti PoD (proof of delivery), vengono generati elettronicamente, è possibile anche modificarli ed elaborarli più agevolmente in modalità digitale.

Dmitry Yatckevich, dell’associazione internazionale degli operatori di trasporti BAMAP (http://bamap.org), spiega come tutto ciò è destinato a semplificare e migliorare in modo sostanzale, il lavoro di trasportatori e spedizionieri: “I test relativi all’eCMR sono già in pieno svolgimento. Ciononostante, non è ancora chiaro cosa succederà con i documenti accompagnatori - come la distinta dei colli, i certificati e le specifiche tecniche - che sono redatti in forma cartacea”. La sfida più grande, secondo Yatckevich, è rappresentata dall’implementazione di una firma elettronica legalmente vincolante. Tuttavia, ritiene che gli operatori di trasporto saranno abbastanza flessibili da adattarsi alla nuova situazione in futuro.

  

2.     POD (proof of delivery): termini di pagamento più brevi e documentazione digitale

La ricevuta di consegna – proof of delivery – in futuro sarà generata all’interno dell’eCMR. Oggi i documenti devono essere presentati allo spedizioniere dall’operatore di trasporto, per venire successivamente inviarti per posta al committente. Questo significa lavoro in più e maggiori costi di spedizione per l’azienda di trasporto. Inoltre, in questo modo viene ritardato anche l’ordine di pagamento. Infatti, solo dopo che la ricevuta è stata consegnata al committente, verrà ordinato il pagamento della prestazione di trasporto fornita. Così può accadere che le imprese di spedizione debbano aspettare da uno a tre mesi, dopo il corretto completamento del trasporto, per ricevere il pagamento relativo. In futuro, grazie all’emissione digitale della fattura, anche i pagamenti potranno essere liquidati prima. In questo modo, i flussi di pagamenti in entrata saranno pianificabili più facilmente e le aziende di trasporto potranno contare su margini finanziari più ampi. Inoltre, con l’eCMR verranno registrati anche i dati di tracking della spedizione che consentiranno di monitorare con maggiore precisione le rotte di spedizione e potranno essere accessibili in tempo reale per il destinatario. Secondo Yatckevich, anche in quest’ambito ci sono ancora alcune domande senza risposta: “Da un lato, la digitalizzazione del POD accelera senza dubbio l’incasso dei pagamenti da parte delle aziende di trasporto. Dall’altra parte, però, per i committenti questo significherà dover pagare prima e ciò potrebbe scombussolare i loro piani”.

 

3.     ETA: gestione dinamica delle rampe

L’utilizzo intelligente dei dati GPS consente notevoli progressi a livello di gestione delle rampe. Sincronizzando i dati telematici con i software di gestione degli slot temporali per il carico e lo scarico, sarà possibile risolvere l’annoso problema delle attese al momento del carico e dello scarico delle merci. Nella pratica, sarà sufficiente che il trasportatore autorizzi la condivisione dei propri dati GPS, in modo da poter calcolare puntualmente l'orario d'arrivo previsto (ETA), un’informazione importantissima per il gestore della rampa. In questo modo, sulla base di dati in tempo reale, questi potrà gestire al meglio il flusso di merci, in entrata e in uscita dal magazzino. Grazie a queste previsioni precise sarà possibile ridurre i tempi di attesa per gli autisti o, addirittura, annullarli completamente. Secondo il portavoce dell’associazione BAMAP si tratta di un’innovazione estremamente importante per il settore: “Il fatto che in occasione dell’edizione di quest’anno della fiera transport logistic (svoltasi a Monaco di Baviera dal 4 al 7 giugno 2019) siano stati dedicati interi seminari a questo tema dimostra quanto è importante per ogni operatore che fa parte della supply chain risolvere il problema della gestione delle rampe”.

 

Conclusione

I progressi illustrati in questo articolo dimostrano chiaramente che l’efficienza dei trasporti aumenterà, in particolare grazie a una migliore comunicazione tra le parti coinvolte. Non si tratta solo della semplice connessione di tutte le parti, bensì di garantire una comunicazione centralizzata: “Questo è il principio su cui si basa lo Smart Logistics System di TIMOCOM. Rendiamo possibile la comunicazione tra persone e sistemi senza assumere un ruolo esecutivo nel processo vero e proprio”, spiega Philipp Schmidt, Portfolio Manager di TIMOCOM. Per ottenere questo risultato, TIMOCOM deve riuscire a soddisfare le esigenze dei propri clienti. Il grande obiettivo è quello di supportare piccole e medie imprese nella digitalizzazione dei loro processi di trasporto, perché solo in questo modo le aziende più grandi potranno a loro volta ottenere benefici.

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