Tutto sulla logistica 08.09.2022
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Il trasporto intermodale: un’alternativa tra vantaggi e svantaggi

Che cos'è il trasporto intermodale e quali sono i pro e i contro di questo tipo di trasporto?

Trasporto su strada, aereo, marittimo

Ogni spedizione va pianificata nel minimo dettaglio. Il trasporto su gomma è certamente la modalità più diffusa e apprezzata sul mercato, ma un’azienda logistica ha il dovere di valutare anche modalità alternative quando possibile. Ad esempio, una delle soluzioni più utilizzate sulle lunghe distanze è quella del trasporto intermodale. In cosa consiste e soprattutto quando conviene?

Diamo una definizione di trasporto intermodale

 

Come facilmente intuibile il trasporto intermodale coniuga più modalità di trasporto per portare a compimento una spedizione. Tuttavia, la definizione di trasporto intermodale non si esaurisce qui. Osserviamo come questa modalità di trasporto viene descritta nel documento Terminology on combined transport della Conferenza Europea dei Ministri dei Trasporti:

«Il trasporto intermodale è il movimento di merci nella stessa unità di carico o sullo stesso veicolo stradale, che utilizza due o più modi di trasporto, e che non implica il trattamento diretto della merce nelle fasi di trasbordo».

In sostanza l’unita di carico utilizzata è sempre la medesima. Questa al momento del trasbordo da un vettore all’altro non viene trattata, anzi viene trasferita nella sua “forma originaria”. Com’è possibile?

Facciamo un passo indietro nel tempo. I primi abbozzi di trasporto intermodale risalgono addirittura alla Seconda Guerra Mondiale, quando l’esercito americano per facilitare i trasbordi dai camion alle navi o agli aerei, iniziò a caricare le merci su delle pedane di legno, quelle che oggi chiamiamo comunemente pallet. Così facendo, le varie unità di merce potevano essere trasferite da un mezzo all’altro per “blocchi” con estrema facilità.

La vera rivoluzione che darà però origine al trasporto intermodale moderno arriverà circa un decennio più tardi. Nel 1956 l’imprenditore statunitense, Malcolm McLean, ebbe un’intuizione. Mentre osservava il trasbordo della merce dai camion della sua azienda alla nave, pensò che caricare direttamente il camion sarebbe stato molto più semplice e veloce. Dato che caricare anche la motrice dei suoi mezzi sarebbe stato controproducente, progettò i primi container.

Tuttavia, i container da soli non erano sufficienti: era necessario anche adattare tutte le varie componenti del trasporto. Così, nel 1967 la International Organization for Standardization creò un modello standard in modo che tutti i vettori si potessero omologare: il cosiddetto container ISO. È proprio questa unità di carico standardizzata che rende possibile il trasporto intermodale così come lo conosciamo e lo differenzia da altre forme di trasporto che contemplano l’utilizzo di più mezzi per una spedizione.

 

Attenzione alla terminologia: trasporto intermodale e trasporto multimodale

 

È facile confondere il trasporto intermodale con il trasporto multimodale. Quest’ultimo indica della merce che viaggia su diversi mezzi di trasporto per giungere a destinazione. A differenza però del trasporto intermodale non utilizza un’unità di carico standard come il container.

Tra le diverse modalità contemplate nel settore dei trasporti è presente anche il trasporto combinato. Non è altro che un sottoinsieme del trasporto intermodale e definisce una spedizione in cui la maggior parte del tragitto si svolge per via ferroviaria o per via mare, limitando il più possibile l’utilizzo della modalità stradale.

Nella maggior parte degli stati dell’UE un trasporto viene definito come combinato quando la parte del tragitto effettuato per via ferroviaria o per vie navigabili deve è superiore ai 100 km, mentre quella su gomma deve essere limitata a 150 km.

 

I vantaggi del trasporto intermodale

 

Dopo l’excursus storico sul trasporto intermodale cerchiamo ora di comprendere quando conviene realmente avvalersi di questa modalità di trasporto. Il vantaggio principale è dato dalla mancanza di una rottura di carico. Il container viene trasbordato dai vettori così com’è senza bisogno di trattare la merce in questa fase.

L’utilizzo dei container, inoltre, garantisce una maggiore sicurezza per la merce trasportata. Possiamo definirli come “contenitori” particolarmente resistenti, protettivi e soprattutto difficilmente soggetti a furti.

Una delle domande più comuni sul trasporto intermodale è: quanto è economico? L’opinione comune porta a pensare che aumentando il numero di vettori impiegati il prezzo del trasporto sia destinato a lievitare. In realtà non è così. I costi del trasporto su gomma sono piuttosto volatili soprattutto durante le peak season. I costi del trasporto ferroviario e navale invece sono molto meno fluttuanti durante l’anno.

Inoltre, il trasporto intermodale può anche generare economie di scala. Quando i volumi presenti sul mercato sono rilevanti la domanda di trasporto intermodale cresce. Gli operatori del settore cercano di soddisfare le esigenze delle aziende logistiche offrendo i propri servizi a più clienti possibili, determinando così la riduzione del costo di trasporto per unità.

Ultimo aspetto, ma certamente non meno importante, è quello dell’ecosostenibilità. Il trasporto su gomma è uno dei maggiori imputati per le emissioni di CO2. Tra gli obiettivi fissati dall’Unione Europea in materia di salvaguardia dell’ambiente c’è anche l’incremento del 30% del trasporto ferroviario per le merci. Il trasporto intermodale potrebbe diventare protagonista del cambiamento: se gli obiettivi europei fossero rispettati si potrebbero ridurre le emissioni del 55%.

 

Gli svantaggi del trasporto intermodale

 

Il trasporto intermodale prevede anche un risvolto della medaglia caratterizzato da alcuni aspetti negativi. Come già indicato qualche paragrafo più su, è una modalità di trasporto adatto per mobilitare grandi volumi sulle lunghe distanze. Sulle brevi e medie distanze invece il trasporto su gomma resta ancora la modalità più efficiente.

I camion sono indubbiamente più flessibili, soprattutto quando si hanno dei tempi ristretti per le consegne. Detto brutalmente, su gomma si può decidere la partenza in qualunque momento, mentre per via ferroviaria e navale bisogna attenersi ad orari pianificati con frequenze a volte non troppo agevoli.

Un altro problema del trasporto intermodale è rappresentato dalla mancanza di un servizio capillare. Infatti, l’efficacia delle soluzioni intermodali in un’area geografica dipende dalla presenza di terminal ed interporti, così come dalla disponibilità di servizi di collegamento ferroviario con i punti d’arrivo selezionati dal cliente. Quando questi vengono meno l’unica alternativa resta il trasporto su gomma.

 

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