25.04.2025

Barometro dei trasporti TIMOCOM: il mercato spot acquisisce un’importanza sempre maggiore in seguito alla riduzione della capacità

Dopo il ribasso di febbraio e un marzo debole, l’atteso boom pasquale rischia di essere vittima della politica tariffaria di Trump?

TB Q1_2025-Freightshare_Transportbarometer (15 x 10 cm) EN

The freight share in Europe in the annual overview compared to previous years.

Il mercato europeo dei trasporti continua a non trovare un equilibrio. Il barometro dei trasporti TIMOCOM, che rispecchia il rapporto tra offerte di carichi e di mezzi, è ancora ben al di sopra del livello di equilibrio del 50:50. 

Dopo una partenza in positivo a gennaio con una quota di carichi del 75%, a febbraio, il punto debole della stagione, il valore è sceso al 66% restando al di sopra degli anni precedenti. A marzo la quota è solo leggermente salita e si è attestata al 68%, percentuale inferiore all’anno precedente (73%). Ciò è sicuramente anche dovuto al fatto che le festività pasquali quest’anno cadono alla fine del mese di aprile, diversamente da quanto è accaduto lo scorso anno, quando le attività legate alla Pasqua sono partite prima. 

 

Le aziende puntano sempre di più sul mercato spot 

 

In tutta Europa, nel primo trimestre è stato registrato un aumento complessivo degli inserimenti di carichi del 30% rispetto all'anno precedente. In Germania nel primo trimestre la crescita è stata del 17% (gennaio + 46%, febbraio +23%, marzo -4%). Il numero decisamente maggiore di offerte di carico sul Marketplace di TIMOCOM dimostra che le aziende continuano a puntare sul mercato spot. Uno dei motivi è anche da ricercare nel fatto che numerosi spedizionieri dell’Europa centrale, come in Germania, hanno ridotto il proprio parco mezzi, ma devono comunque adempiere agli impegni derivanti dai contratti annuali stipulati. Questa tendenza è probabilmente destinata a continuare, dal momento che la disponibilità a investire è molto limitata. In base al barometro della logistica SCI, solo il 7% delle imprese tedesche prevede di acquistare mezzi per il trasporto a lunga distanza e non c’è da stupirsene, vista la stagnazione dell’economia e le prospettive negative. 

 

L’andamento in Austria è leggermente migliore rispetto alla Germania

 

L’andamento della domanda di trasporto in Austria è analogo a quello della Germania, con un aumento percentuale maggiore, in linea con la situazione economica di entrambi i Paesi. In Austria, nel primo trimestre 2025 è stato registrato un aumento complessivo delle offerte di carichi del 24% rispetto allo stesso periodo all'anno precedente. In confronto al 2024, nei primi due mesi c’è stato un notevole incremento precedente (gennaio +72%, febbraio +34%), mentre in marzo abbiamo assistito a un recesso del 4%. Anche in questo caso è possibile inserire tra i motivi il fatto che le attività pasquali sono partite più tardi. La Germania continua a restare in prima posizione per quanto riguarda le destinazioni delle spedizioni in partenza dall’Austria, seguita dall’Italia e dai trasporti nazionali. Per quanto riguarda le offerte di carico dalla Germania, i trasporti in direzione dell’Austria si posizionano al 3° posto, appena dopo Francia e Polonia e prima dell’Italia. 

 

Cargo space_Transportbarometer_Q1_2025 (15 x 10 cm) EN

Compared to 2023, the transport capacities offered have fallen by 32%.

 

32% di offerte di veicoli in meno rispetto a due anni fa

 

Gli inserimenti di veicoli disponibili nel primo trimestre si posizionano appena al di sotto del valore dell’anno scorso, ma i valori sono scesi del 32% rispetto al 2023. “La domanda di mezzi è elevata e, di conseguenza, sembra che i trasportatori abbiano lavoro a sufficienza e non abbiano bisogno di offrire attivamente la loro capacità disponibile sul mercato”, commenta Gunnar Gburek, Head of Business Affairs di TIMOCOM. “Ci sono comunque sempre tratte in cui la percentuale di carico si trova ben al di sotto del 50% e dove risulta difficile trovare spedizioni di ritorno adeguate. Ad esempio, il numero di ordini di trasporto dalla Romania alla Germania è decisamente inferiore a quello in direzione contraria.” 

 

Andamento altalenante dei prezzi delle offerte e delle proposte di prezzo 

 

Nel primo trimestre del 2025 i prezzi delle offerte per i trasporti standard, ad esempio con un tauliner o un centinato hanno subito parecchie oscillazioni. Sulle tratte internazionali in Europa si sono attestati su una media settimanale compresa tra 1,34 €/km e 1,55 €/km, all’interno della Germania tra 1,46 €/km e 1,76 €/km. Per contro, le proposte di prezzo delle aziende di trasporto si sono posizionate tra 1,53 €/km e 1,86 €/km e 1,38 €/km e 1,54 €/km in Europa. L’andamento del prezzo si è progressivamente adattato alla domanda e alla necessità di trasporto: dopo i valori più bassi del trimestre registrati a febbraio, a marzo sono di nuovo leggermente cresciuti. Nel momento di punta, i prezzi delle offerte di carico in Germania sono stati del 10% superiori rispetto all’anno scorso, a livello europeo fino all’8,4%.

Se si considerano i valori medi delle fasce di prezzo in Europa, i prezzi quotati dai fornitori di servizi di trasporto, pari a ~1,44€/km, sono inferiori di soli 2 centesimi al prezzo medio quotato dai trasportatori, pari a ~1,46€/km. In Germania si tratta invece di quasi 8 centesimi (~1,61 €/km contro ~1,69 €/km). “Anche se i prezzi che abbiamo preso in esame non corrispondono necessariamente a quelli effettivamente concordati per il trasporto, è chiaro che il loro livello in Germania è ben al di sopra della media europea", è il commento di Gunnar Gburek di TIMOCOM sui dati.

 

Prospettive incerte a causa delle incognite

 

Nell’Eurozona lo sviluppo economico per il 2025 è caratterizzato da tassi di crescita differenti nei vari Paesi, anche se mostra un andamento positivo in tutta Europa. In Germania le previsioni sono piuttosto caute e parlano di stagnazione piuttosto che di crescita, come avviene anche in Austria. Qui il comparto produttivo si trova in una fase di recesso paragonabile a quella dell’anno del covid 2020 e, oltre all’industria, anche il settore turistico e dell’edilizia sono in sofferenza. 

Alla luce delle attuali discussioni sui dazi doganali, tuttavia, i dati congiunturali per l'Europa nel suo complesso potrebbero ancora cambiare in modo significativo. Secondo un’analisi di ifo Institute, i nuovi dazi reciproci del presidente Trump ridurrebbero probabilmente le esportazioni tedesche negli Stati Uniti del 2,4% se l'UE non adotterà contromisure. “Soprattutto in Germania e in Austria, dove le esportazioni giocano un ruolo particolarmente importante, le conseguenza non sono prevedibili”, dichiara Gunnar Gburek. “Quindi noi abbiamo mantenuto le previsioni per l’andamento del barometro dei trasporti su valori al di sotto di quelli dello scorso anno.” 

Una visione analoga è quella espressa da Logistikweisen in un report annuale in cui, tuttavia, non è stato possibile tenere in considerazione tutti i dazi annunciati. Nelle loro previsioni, gli esperti indicano per il 2025 una crescita nominale del comparto economico della logistica pari all’1,3%, che in realtà di riduce dello 0,1%. Partner commerciali come gli Stati Uniti e la Cina perderebbero di importanza e l’economia europea e globale si dovrebbero sviluppare in maniera più positiva. 

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